Chiesta al Governo la pari dignità dei cittadini investendo sui servizi sanitari di base diffusi sul territorio ma anche sui grandi centri ospedalieri
Con la fascia tricolore insieme ad altri sindaci della Provincia di Cosenza, il primo cittadino di Saracena, Renzo Russo, ha partecipato stamane a Roma alla manifestazione indetta dai comuni del cosentino per chiedere al Governo attenzione per la sanità calabrese, «per troppi anni mortificata con il continuo depotenziamento dei servizi alle persone». La volontà dei sindaci della provincia di Cosenza è quella di «ribadire con forza al Governo la necessità di inserire nel Piano Nazionale per l’utilizzo del Recovery Fund importanti interventi per la sanità calabrese in modo che venga colmato l’enorme divario che esiste tra nord e sud».
Dalla piazza romana il Sindaco Russo, insieme ad altri rappresentanti istituzionali del pollino come il sindaco di Frascineto, Angelo Catapano, e quello di Laino Borgo, Mariangelina Russo, ha sottolineato con forza la necessità di dare ai cittadini calabresi «pari dignità rispetto a quelli del nord, quindi è necessario investire sia sui servizi sanitari di base diffusi sul territorio ma anche sui grandi centri ospedalieri che offrano le cure anche per le patologie più complesse, eliminando il grande fenomeno dell’emigrazione per farsi curare nei grandi ospedali del nord».
La partenza per Roma è stata preceduta dall’approvazione, in varie municipalità della provincia, di un deliberato di giunta che contiene l’appello per il Governo Conte di «programmare un piano di rilancio della Calabria fondato su due pilastri: eguali diritti ed eguali condizioni di concorrenza, innovazione e sostenibilità, con infrastrutture primarie e digitali, di garanzia dei diritti fondamentali ed allo stesso tempo di investimenti nel capitale umano». Si chiede al governo centrale un reale investimento sulla sanità per «ottemperare a quel diritto sancito dall’Articolo 32 della Costituzione Repubblicana e fermare il flagello sociale ed economico dell’emigrazione sanitaria» ma anche «un piano infrastrutturale per i trasporti e la mobilità con interventi ed opere necessari a dare alla Calabria un sistema di mobilità delle merci e delle persone più efficace ed efficiente ed un trasporto ferroviario uniforme e moderno come nel resto del territorio nazionale» ed ancora «un sistema di sicurezza e giustizia per i cittadini garantendo la necessaria presenza sui territori dei presidi a ciò deputati» senza dimenticare un «piano di innovazione nel digitale, realizzando in Calabria un grande centro di studio, ricerca e sperimentazione nelle nuove tecnologie del 5G, del Big Data e del calcolo quantistico. Un progetto che possa fermare l’emorragia di cervelli ed attrarre le migliori intelligenze del continente».